jueves, 17 de julio de 2014

Continua la repressione contro il 12 aprile, pagina discriminante nel movimento proletario e popolare contro stato padroni e opportunisti. Libertà per i compagni arrestati!


La digos ha notificato in diverse città una decina di denunce, tra cui 4 misure cautelari, per la manifestazione nazionale del 12 aprile, giornata in cui decine di migliaia di persone sono scese in piazza contro il Jobs act, il Piano casa e le politiche di austerity del governo Renzi. Misure che si sommano agli arresti domiciliari che Paolo e Luca sopportano da 59 giorni e ai numerosi obblighi di firma da 6 mesi per la manifestazione del 31 ottobre, e che si aggiungono ai tantissimi provvedimenti che in tutto il paese hanno colpito a decine attivisti e attiviste impegnati/e quotidianamente nelle lotte nei territori.
Questo avviene all’indomani dello sgombero del Volturno occupato a Roma, spazio vitale per l’impegno sociale, culturale e politico di questa città. Un luogo sottratto ad ipotesi speculative che viene riconsegnato alla rendita con probabile destinazione a sala Bingo.
Il governo “Telemaco” sta producendo il massimo sforzo per ridurre gli spazi di democrazia, affidando un ruolo centrale a procure, questure e prefetture, mentre i decreti convertiti in legge che hanno definitivamente precarizzato le vite di milioni di persone vengono blindati da una riforma costituzionale che intende mettere al sicuro l’attuale maggioranza da ogni rovesciamento elettorale.
Dentro questi scenari diventa necessaria una mobilitazione ancora più unita, complice e solidale. Per questo scenderemo in piazza per rispondere allo sgombero e alla devastazione del Volturno occupato, mentre il 18 luglio ci mobiliteremo a piazzale Clodio dalle ore 13.30 in concomitanza con l’udienza del processo per gli arresti avvenuti davanti al Cipe nel marzo 2012, quando i movimenti per il diritto all’abitare contestarono lo stanziamento di ingenti fondi per il Tav, anticipando i temi delle mobilitazioni dello scorso autunno riassunte nello slogan: una sola grande opera, casa e reddito per tutti!
Invitiamo inoltre tutt@ a portare la propria solidarietà a Gianluca e Adriano, in isolamento da 10 mesi con l’accusa di terrorismo, che il 18 mattina subiranno il processo in videoconferenza, una tecnica per nulla neutra e che rappresenta un pericoloso attacco al “diritto di difesa”.

Giovedì #17 ore 18 corteo da piazza Indipendenza
Venerdì #18 ore 13.30 presidio a piazzale Clodio


Liber@ tutt@, liber@ subito!

Movimenti per il diritto all’abitare


Il comunicato dei Movimenti sociali contro precarietà e austerity promotori della manifestazione del 12 aprile

La vendetta del governo Renzi contro precari e disoccupati,nuovi arresti per il 12 aprile
Liberi/e tutti/e!


il 16 mattina la Digos, su ordine del PM Albamonte, dopo aver proceduto ad alcune perquisizioni ha notificato una decina di denunce a Roma, Pisa, Perugia e Marghera, ad altrettanti attivisti, 4 dei quali sottoposti ad obbligo di firma quotidiano. I reati contestati sono adunata sediziosa, resistenza aggravata, lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti atti ad offendere, nello specifico "uova, ortaggi, pezzi di cartone e pacchetti di sigarette".

L'ennesima operazione di polizia, annunciata in maniera roboante dai media, si riferisce alla giornata del 12 aprile 2014 "Assediamo il Governo Renzi. Ribaltiamo il Jobs Act". Una manifestazione nazionale contro l'austerity aveva attraversato il centro storico di Roma ponendo al centro dell'agenda politica e sociale del Paese l'opposizione alle politiche di precarizzazione dall'attuale governo stava predisponendo attraverso il Jobs Act e il Piano Casa Lupi. Migliaia di precari, disoccupati, occupanti di casa, studenti, nativi e migranti, avevano espresso la loro rabbia, determinati a portare il loro dissenso sotto al Ministero del Welfare di via Veneto, dove il corteo è stato ripetutamente caricato fin dentro piazza Barberini.  Era la prima manifestazione nazionale che si opponeva alle scellerate politiche del Governo Renzi, costruita completamente dal basso e dalle lotte che animano il paese accomunate dallo slogan "Una sola grande opera: casa e reddito per tutti". Parole d'ordine che hanno caraterizzato quella piazza e quel processo sociale di movimento che ha visto protagonisti migliaia di soggetti, reti e collettivi autorganizzati, sindacati di base e movimenti per il diritto all'abitare in tutta Italia a partire dalle giornate del 18 e del 19 ottobre del 2013.

In questi primi mesi del 2014 non è la prima volta che i movimenti sociali si confrontano con questo esercizio della repressione marcatamente vendicativo e intimidatorio nei confronti di attivisti, in alcuni casi molto giovani. Ricordiamo gli arresti e le tante misure cautelari tra obblighi di firma, dimora e domiciliari comminate fino ad oggi per le piazze dello scorso autunno, nonchè per le campagne contro sfratti e sgomberi, tanto di case quanto di spazi sociali, avviata in tutta Italia.
Chiediamo l'immediata liberazione di tutti e la revoca delle misure cautelari a cui sono sottoposti centinaia di compagni in tutta Italia.
Proseguiamo i nostri percorsi per costruire una nuova stagione di conflitto dentro il semestre italiano di presidenza UE, a partire dall'opposizione al Jobs Act, al Piano Casa e alle ricette di austerity imposte dalla Troijka e dal mercato.

Movimenti sociali contro precarietà e austerity promotori della manifestazione del 12 aprile

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